Vicenda Campo

Una casa con vista sui Giochi del Mediterraneo per i Tritons?

21.09.2019

Da sportivi e tarantini, siamo rimasti tutti con il fiato sospeso per giorni e giorni prima della mattina di sabato 24 agosto. Alla proclamazione dell’assegnazione dei Giochi del Mediterraneo a Taranto, quindi, la gioia è diventata incontenibile anche per la famiglia dei Tritons Taranto baseball softball.

La Taranto sportiva – e non solo quella - festeggia ed esulta in vista dei Giochi del 2026 che vedranno la nostra città protagonista in una manifestazione sportiva di grande rilievo, anche perché cadrà a metà strada tra i giochi olimpici di Parigi 2024 e quelli di Los Angeles 2028. Saranno insomma, anche dal punto di vista prettamente agonistico, un banco di prova importantissimo questi Giochi del Mediterraneo.

Un grande plauso va ai registi di questa vittoria, ovvero al Comune di Taranto, al Coni, alla Regione Puglia, alla Provincia di Taranto e anche al governo nazionale che ha dato il “via libera” a quest’operazione che promette di avere sulla Città dei Due Mari enormi ricadute positive. Il guadagno sarà economico, sociale, infrastrutturale e promozionale. Ma, ciò che più ci interessa, a guadagnarne sarà lo sport in città: finalmente, Taranto ha l’occasione di riallineare l’offerta impiantistica sportiva alle aspettative e ai bisogni di un grande centro, qualcosa di cui si discute e si sente la necessità da almeno 30 anni.

Il baseball e il softball non figurano, purtroppo, tra le discipline dei Giochi del Mediterraneo 2026, sebbene siano entrambe discipline olimpiche, infatti la nostra nazionale femminile di softball ha già staccato il ticket per Tokyo 2020, mentre i ragazzi del baseball, guidati dal manager Gibo Gerali (ospite a Taranto nel gennaio 2018), sono impegnati proprio in questi giorni nel torneo euro-africano di qualificazione olimpica.

Di concerto con la Federazione Italiana Baseball Softball (FIBS), stiamo però lavorando affinché questi sport entrino nel programma di Taranto 2026 come discipline sportive dimostrative.

Questa operazione, unita al grande impegno e ai risultati conseguiti dai Tritons Taranto in questi anni, ripropone l’annoso problema della mancanza di un diamante a Taranto. Sappiamo che questo problema è nei pensieri di questa amministrazione comunale e anche il sindaco, Rinaldo Melucci, ha dimostrato sensibilità a riguardo, come testimonia l’installazione del tunnel di battuta a maggio scorso.

La situazione di incertezza impiantistica, ovviamente, non giova ai nostri obbiettivi per Taranto 2026 e, in generale, alla nostra mission, diffondere il baseball e i suoi valori in città, affinché lo sport che amiamo diventi un punto di riferimento per i ragazzi delle nostre periferie e per chiunque ami l’attività all’aria aperta. Una mission che perseguiamo con coerenza e impegno da ormai 10 anni, tant’è che a ottobre festeggeremo il decennale dei Tritons Taranto, la società che raccoglie oggi il testimone di un movimento sportivo nato almeno nel 1976, anno della prima partita ufficiale di baseball in città.

È bello vivere il momento di fermento sportivo locale e apprezziamo la laboriosità in materia di impiantisca sportiva dimostrata dal comune di Taranto. Pensiamo, in particolare, ai lavori al campo B dello Iacovone, sul cui terreno speriamo possano trovare casa anche altre discipline sportive quali il rugby e il football americano, ma anche al finanziamento per il rifacimento del Campo Scuola, al progetto di rinnovamento del campo di Tramontone e a tutti gli impianti che avranno un restyling in vista di Taranto 2026. In questa cartina degli impianti sportivi baciati da questa fortuna tanto a lungo aspettata, manca, ad oggi, un progetto per il diamante per il baseball.  Anzi, a dirla tutta, il rifacimento del campo di Tramontone ci potrebbe togliere anche la possibilità di utilizzare quella casa sportiva – meglio sarebbe dire “alloggio di fortuna” – a cui ci siamo abituati in questi anni, in assenza di un vero campo da baseball. Sebbene in deroga da parte della FIBS e con un limitato tempo di utilizzo in quanto, giustamente, affollato dalle tante realtà calcistiche del territorio, il campo di Tramontone è ciò che di più simile a una dimora noi abbiamo mai avuto. A lavori finiti, però, quel campo dovrebbe diventare in sintetico e non potrebbe più accogliere le basi che noi, faticosamente, installiamo prima di ogni partita con dei chiodi nella terra battuta. E questo sarebbe solo il più banale dei problemi all’orizzonte. Sia chiaro che siamo contentissimi per le squadre di calcio locali che potranno giocare in sicurezza su un campo all’avanguardia ma, come potete ben capire, siamo anche preoccupati per il nostro futuro. 

Confidiamo d’altro canto nel fatto che questa Amministrazione non vorrà lasciare indietro nessuna realtà sportiva tarantina a questo giro. La XX edizione dei Giochi del Mediterraneo è un grande regalo per questo territorio, ma rappresenta anche una sfida e una chance unica, che potrebbe non ripresentarsi per molto tempo. Noi vogliamo essere parte della storia sportiva di questa città per molto tempo ancora. Le nostre radici sono forti, ci manca solo il terreno giusto in cui ripiantarle. Chissà che i venti del Mediterraneo non ci indichino finalmente la via di casa.

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